Napoli 1965
Vive e lavora a Napoli
Studio visit di Alessandra Troncone realizzato il 30 agosto 2023
28 novembre 2023
Opera d’arte totale in continuo divenire, il ‘deposito alieno’ di Maurizio Elettrico – non un vero e proprio studio, quanto piuttosto una wunderkammer che si modifica come un organismo – è un luogo cruciale da cui partire per raccontare il percorso dell’artista. Oggetti di diversa provenienza e fattura, mirabilia assemblati in combinazioni che possono cambiare con il tempo, incarnano la poliedrica e versatile ricerca di Elettrico che si fonda su percorsi formativi apparentemente molto distanti: c’è la formazione scientifica, con un periodo trascorso come assistente all’acquario di Napoli, su cui si innesta quella artistica (studi in scultura con Augusto Perez all’Accademia) e quella storico-letteraria, con affondi in filosofia e filologia. Dopo le prime personali negli anni Novanta con la galleria Vera Vita Gioia, la mostra del 2002 allo Studio Morra segna l’inizio di una decennale collaborazione con l’attuale Fondazione che nel 2004 pubblica il volume The New Empire: da quel momento la produzione di Elettrico ruota intorno a questo progetto affascinante e articolato entro il quale convergono storia, letteratura, religione, genetica, esoterismo.
A partire dalla narrazione letteraria – un racconto fantastorico firmato dallo pseudonimo Desmond Brown che narra l’apogeo di Leo Bruno alias Pietro II, pontefice in una società del futuro – Elettrico dà vita a quello che lui stesso definisce ‘una filiera multimediale’, dove disegno, installazione, video, teatro confluiscono in un unico racconto testuale e visivo. L’artista riprende infatti temi, personaggi e ambientazioni del volume, dando loro una concretezza oggettuale e spaziale. Dal 2007 inizia la stesura de Lo scoiattolo e il Graal, ‘costola’ di The New Empire,che risponde all’esigenza di liberarsi dalla briglia filologica del primo per seguire le storie dei personaggi con una maggiore libertà di stile. Il processo era già iniziato l’anno precedente, con l’omonima personale al Museo di Capodimonte e segue diverse diramazioni sino agli sviluppi più recenti del lavoro.
L’opera di Elettrico rivela un’incredibile attualità se confrontata con le ricerche degli artisti dell’ultima generazione: i suoi testi ritraggono una società del futuro (già raccontata al passato), dove dominano ibridi di specie, domande sull’evoluzione dell’umano, concetti quali eugenetica e bioaristocrazia. Alla mia notazione, l’artista ribatte di essersi sempre sentito fuori dal Novecento, rispetto a molti altri artisti italiani della sua generazione, con cui condivide tuttavia il piglio concettuale e una vena marcatamente ironica.
Al momento del nostro incontro è ancora in corso la sua personale in Polonia, presso il Center of Polish Sculpture a Orońsko, inaugurata nel mese di giugno 2023 e curata da Marta Wróblewska, incentrata sull’idea di giardino sacro. Elettrico si sta inoltre dedicando alla ‘espansione’ della wunderkammer in previsione di una sua prossima apertura al pubblico, e allo sviluppo di un’opera lirica dal titolo Gramelot, concepita come canto sacro de Lo scoiattolo e il Graal, per la quale ha scritto testo e linee melodiche di ventitré arie, solo parzialmente presentata a Berlino nel 2020-’21 e in occasione della mostra in Polonia. È in corso, inoltre, una nuova produzione con un materiale plastico sperimentale, l’oera, ricavato dal polistirolo, di cui l’artista intende testare le prestazioni estetiche. In programma per il prossimo anno ci sono una residenza in Turchia e una mostra personale a Seoul.
La ricchezza di riferimenti e di simbologie su cui si muove tutta l’opera di Elettrico, nonché la complessità e la continua evoluzione del suo progetto, possono generare in alcuni casi la difficoltà a collocare i singoli episodi e a ricondurli al filo narrativo generale. Consapevole di tale rischio, l’artista attribuisce sempre una centralità all’elemento testuale che, sia in forma scritta o recitata, ha il compito di guidare il lettore/spettatore all’interno della specifica narrazione.
La capacità visionaria di costruire immaginari futuristici e di rendere vivi personaggi inventati, ricorrendo all’apporto di discipline diverse e a una varietà di media, rappresenta la forza del lavoro di Elettrico che negli ultimi vent’anni si è dedicato a un unico grande progetto, coerente nella sua struttura ma dotato di innumerevoli sfaccettature, anticipando molti temi che oggi risuonano al centro dell’attuale dibattito filosofico.