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panorama

Lucia Schettino

Castellammare di Stabia 1988

Vive e lavora a Napoli

Studio visit di Chiara Pirozzi

Dopo aver frequentato il corso di Grafica d’arte Lucia Schettino ha recentemente conseguito il diploma in Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Napoli. È inoltre specializzata in Arti terapie e opera regolarmente in questo campo disciplinare grazie alla realizzazione di laboratori e workshop. Le occasioni espositive che la vedono coinvolta si concentrano in ambito collettivo e territoriale; si segnala la mostra Kemè Project, realizzata nel Macellum / Tempio di Serapide di Pozzuoli, in cui Schettino propone un’installazione in terracotta e ferro dal titolo Visione di un’invasione, concepita appositamente per lo spazio archeologico.

La ricerca di Lucia Schettino si muove fra pittura e scultura con la manipolazione e la conseguente trasformazione della materia, che rappresenta un nodo imprescindibile del suo processo creativo. Se le colature e le stratificazioni del colore descrivono la tecnica pittorica di Schettino, nel processo scultoreo l’artista accosta e fonde materiali naturali, industriali e oggetti recuperati per la realizzazione di forme organiche e antropomorfe dagli equilibri precari e autoportanti. Le sculture di Lucia Schettino sono frutto di flussi di pensiero e di formalizzazioni di stati d’animo che da condizione personale abbracciano una riflessione generale.

Da alcuni anni il suo lo studio è un luogo di co-working nel centro storico di Napoli, che prende il nome di Atelier Alifuoco e in cui gli artisti, oltre ad avere spazi indipendenti in cui lavorare, condividono ambienti comuni e organizzano periodicamente open studio. Tale dimensione risulta essere interessante anche in relazione a realtà simili, non solo napoletane, poiché testimonia una rinnovata necessità di condivisione di processi, sia legati al dibattito sulla pratica artistica sia connessi alla riconoscibilità dei giovani artisti nel sistema artistico territoriale. In questo contesto di confronto gli artisti collaborano e coordinano il progetto intitolato Quartiere Latino, nel quale periodicamente si realizzano interventi specifici all’interno del condominio che ospita l’atelier.

Lucia Schettino ha recentemente terminato la produzione di una serie di sculture dal titolo Bestiario emozionale, in cui sembra tradurre in forme organiche una tassonomia delle emozioni umane per eccellenza; la paura, il dolore e il piacere. Le sculture sono realizzate in gesso, legno, poliuretano, cera e si sviluppano come opere singole – come la scultura Basilisco – oppure in lavori compositi, come avviene per l’installazione dal titolo Bestiario. Tale progetto si completa, infine, con un video in cui Schettino coinvolge tre performer intenti a rappresentare con movimenti e parole le emozioni contemplate dall’intero progetto.

La produzione di Lucia Schettino risulta interessante per intenti e qualità formali, ed è evidente un costante processo di crescita in termini contenutistici. Le occasioni espositive per i suoi lavori risultano ancora esigue ma i presupposti per operare una crescita in tal senso sono evidenti, soprattutto per la capacità dell’artista di concepire il suo lavoro ancora in piena ricerca e sperimentazione. La dimensione eclettica che caratterizza il lavoro di Schettino le consente di non limitare la sua produzione a un unico medium o linguaggio, ciò evidenzia una vivacità d’intenti e una costante curiosità e apertura. L’esperienza dello spazio di lavoro condiviso con altri giovani artisti rappresenta, infine, un’opportunità di crescita oltre che la possibilità di mantenere sempre attivo il confronto con il contesto circostante.