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panorama

Ilaria Abbiento

Napoli 1975
Vive e lavora a Napoli
Studio visit di Chiara Pirozzi

Ilaria Abbiento è un’artista napoletana la cui ricerca fotografica, partendo da esperienze personali, raggiunge esiti marcatamente poetici. Le sue immagini sono spesso associate ad altri elementi che testimoniano di percorsi fisici e immaginativi – come appunti, cartografie, altre immagini o oggetti trovati – che l’artista affianca nell’elaborazione di lavori installativi. Pur partendo da una sensibilità intima e da vissuti familiari, i lavori di Abbiento riescono a cogliere stati d’animo e sentimenti collettivi – come l’abbandono, la perdita, la distanza e il loro superamento – entrando così in temi e ricerche affrontate non solo nel campo della fotografia d’autore ma anche in altri contesti dell’arte, come la letteratura e il teatro.

La corposità dei temi proposti si indirizza in una precisa ricerca visiva che l’autrice porta avanti da diversi anni e che la vede volgere il suo obbiettivo verso il mare, le isole e le coste. La fotografa, infatti, considera tali scenari come luoghi dell’anima e il loro attraversamento uno strumento di cura e di riflessione in cui ritrovarsi. L’artista produce fotografie di formati differenti, spesso concepiti come polittici o dittici, sulle cui stampe agisce, talvolta, attraverso fotomontaggi o con interventi a mano, come avviene per il progetto καρδια (Cuore), realizzato a Capraia, nel quale sovrappone alle fotografie scattate sull’isola l’immagine di antiche mappe geografiche, dipingendo a mano, con una pittura al rame, i confini che definiscono alcuni tratti di costa. Nelle fotografie di Ilaria Abbiento la presenza umana è esclusa, a favore di immagini dalle tonalità chiare, nelle quali tende a perdersi traccia di riferimenti spaziali o temporali e dove i dettagli di rocce, sale, sabbia e scorci di mare, abbagliati dal riflesso solare, evocano cieli stellati o paesaggi lunari. Tale riduzione a forme minime e puntuali è risolta nelle ultime ricerche anche attraverso la realizzazione di filmati, come nel progetto in fieri dal titolo Teorèma celèste, nel quale l’artista affianca alle fotografie un video in cui la fissità dell’inquadratura fa da contraltare alla rifrazione della luce sulle increspature del mare e l’audio, in sottofondo, definisce un particolare suono prodotto dai pianeti del sistema solare, recuperato dall’artista in archivi online. Nel concepire i lavori come polittici, Abbiento giustappone alle sue fotografie alcuni frammenti di antiche carte nautiche, come avviene nel progetto Cartografia del mare, creando così una partitura dal ritmo ondulatorio. In altri casi, associa i paesaggi marini a fotografie di dettaglio di oggetti comuni, come tende o coperture in plastica, nei quali «cerca e ritrova il mare» (Quaderno di un’isola).

Da diversi anni l’artista ha concentrato la sua indagine sui temi fin qui analizzati; il rischio legato alla ripetitività del soggetto al centro del suo interesse potrebbe aver circoscritto tale ricerca in modo troppo radicale, lasciando così poco spazio a progetti dagli intenti più ampi e diversificati. Viceversa, la sua indagine potrebbe in futuro trovare nuovi esiti o procedere sempre in maniera originale e interessante entro altri scenari, senza trovarsi in una sorta di vicolo cieco contenutistico.

La ricerca di Ilaria Abbiento si inserisce in un panorama artistico legato alla produzione fotografica che, pur partendo dalla Campania e dalla città di Napoli, si sta affermando soprattutto in contesti nazionali e internazionali. L’autrice ha inoltre una produzione che si propone in contesti espositivi legati all’arte visiva contemporanea, quindi non soltanto specifici del circuito della fotografia.