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panorama

Davide Serpetti

L’Aquila 1990
Vive e lavora a L’Aquila e a Milano
Studio visit di Elisa Carollo

Il lavoro di Davide Serpetti si configura come una profonda investigazione pittorica del valore dell’immagine, fra icona e simulacro, e del fare pittorico come atto di creazione, in un mondo già saturo di stimoli visivi.

Andando oltre ogni intento di una rappresentazione descrittiva o narrativa, i soggetti di Serpetti sono rielaborazioni mentali che attingono a una serie di archetipi, forme figurative primordiali ricorrenti in secoli di civilizzazione, che si mescolano agilmente a rimandi culturali e simbolici della società contemporanea globale. I lavori più recenti, come l’artista dichiara, sono il risultato di un desiderio, forse utopico, di emanciparsi progressivamente da qualsiasi immagine preesistente.

Partita da ritratti dal vivo di amici per poi approdare a un’esplorazione quasi ossessiva di icone contemporanee come le celebrities, e di una figura come quella di Leonardo di Caprio che incarna canoni estetici occidentali precisi, la pittura di Serpetti, negli ultimi anni, si è mossa sempre più verso una dimensione immaginifica e indefinita, dove diversi riferimenti culturali e simbolici possono coesistere per creare simulacri originali del nostro tempo. Per questo motivo le sue figure si sono fatte sempre più indefinite, androgine, nel perseguire la medesima fluidità identitaria, culturale ed espressiva che caratterizza la società contemporanea.

L’artista dichiara di credere in una pittura diversa dall’illustrazione, poiché la prima lascia ancora uno spazio di non definizione e di non immediatezza, nel quale l’osservatore si può inserire, attribuendo personalmente significati e possibilità di lettura. L’idea è di realizzare immagini che, come nuove icone, non rappresentino ma si manifestino, instaurando un rapporto attivo e dinamico con il pubblico. In ciò è senz’altro riconoscibile una dimensione performativa dell’opera, che caratterizza la produzione dell’artista, come nel caso della sua ultima mostra presso il Santuario di Ercole vincitore a Tivoli, dove Serpetti ha attivato le sue opere con interventi sonori. A oggi, l’artista considera la pratica performativa un capitolo passato, da riattivare occasionalmente in relazione alla sua ricerca sul senso della pittura.

Un ulteriore sviluppo di questo desiderio di attivazione dell’opera ha visto Serpetti muoversi in un interessante spazio liminale fra digitale e analogico con l’animazione/scultura 3D presentata nella mostra The Sleepers presso Casa Vuota, a Roma: risultato di una conversazione e collaborazione con un amico animatore digitale, l’opera ha saputo inglobare in sé l’intera serie pittorica realizzata, racchiudendo tutta la varietà di colori, luci, ombre in un’unica installazione digitale, realizzata in termini assolutamente pittorici. Serpetti dichiara di voler esplorare ulteriormente le intersezioni tra digitale e pittura, per creare un oggetto pittorico ibrido che possa manifestare veramente la otherness che pare cercare, e per riflettere la fluidità ma anche il caotico assemblarsi di elementi nel mediascape contemporaneo.

Al momento della nostra visita Serpetti sta appunto lavorando a nuove opere, che vedono estremizzarsi questa ricerca di ibridazione, di indefinitezza ma anche di dinamismo simbolico/culturale dell’immagine, destinati ai prossimi progetti. Nel corso della nostra conversazione dimostra una profonda consapevolezza delle ragioni del proprio fare pittorico e di che cosa guidi la propria ricerca, cosciente di operare come artista in un mondo già saturo di immagini che sono, però, perlopiù fotografiche e digitali; per questo la pittura può ancora avere un suo ruolo e una sua dimensione.

Il profondo interrogarsi su quale sia tale ruolo e sul proprio fare pittorico costituisce sicuramente un punto di forza dell’artista. D’altra parte, quella di Serpetti si presenta come una pittura perlopiù mentale e intuitiva che rischia di sfociare in un eclettismo di stili e in una mancanza di riconoscibilità che potrebbero essere meno apprezzati dal sistema.