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panorama

Daniele Puppi

Pordenone 1970
Vive e lavora a Roma, Cordenons e in California
Studio visit di Daniela Trincia realizzato il 13 dicembre 2023
29 marzo 2024

Vicinissimo a piazza Cavour, nel cuore del quartiere Prati, Daniele Puppi ha allestito il suo ipertecnologico studio, che condivide con l’artista Monica Lundy. Mentre le grandi dimensioni di quello di Cordenons gli consentono di verificare e testare la progressione di un lavoro, qui si possono osservare da vicino alcuni sue opere mentre si è attraversati dalle vibrazioni del suono dei suoi video. Puppi è tra i primi artisti italiani della sua generazione ad aver realizzato grandi lavori videoinstallativi sonori site specific, estremizzando, sin da subito, «l’utilizzo del suono, del proprio corpo e della videoproiezione, per una riconfigurazione visivo-architettonica» dello spazio. Nel 1996 si trasferisce a Roma e, oltre a diplomarsi all’Accademia di Belle Arti (dopo aver frequentato quelle di Venezia, Bologna, Milano), nell’ex Teatro degli Artisti gestito da Simone Carella realizza il suo primo lavoro, FATICA N. 1. Cogliendo l’occasione di poter abbattere una parete divisoria, sperimenta di persona un intervento che modifica concretamente lo spazio. Due videocamere riprendono tutta l’azione di demolizione e i due video vengono poi proiettati a grandezza naturale sulle due pareti di fondo. Da allora, con mostre personali e collettive (tra cui quelle alla Lisson Gallery, 2004, all’Hangar Bicocca, 2008, e alla Galleria Borghese, 2017) ha esposto in numerosi musei e gallerie, pubblici e privati, sia a livello nazionale che internazionale, entrando a far parte di numerose collezioni.

Tutti i suoi lavori indagano lo spazio e la relativa percezione, col corpo e con i sensi. Uno spazio trattato non come mero contenitore, ma come ‘essenza’ da percepire, maneggiato in modo oggettivo e soggettivo. FATICHE (1996-2010) è il titolo dato alle azioni e alle performance organizzate in solitaria nello spazio, riprese e riproiettate nello spazio stesso. Centrale nella sua ricerca è anche il cinema. In ReAnimated Cinema (2011-2022), impiega le sequenze cinematografiche alla stessa stregua di materie da manipolare e modificare, realizzando opere del tutto inedite. Lavori che trasmettono, tuttavia, una certa inquietudine, per l’atmosfera carica di tensione e di attesa che le caratterizza (su tutti Psychedelic Lock, 2023).

Una forte sperimentazione, quella di Daniele Puppi, che va di pari passo anche con le nuove tecnologie, usate come elementi costruttivi, destabilizzanti e mai rassicuranti. Ciascuna opera, costruita per creare una diversa percezione di un luogo è unica nel suo genere e nel contesto della produzione artistica contemporanea.

In vista di una mostra all’Accademia di San Luca e di un’altra a Santa Fe in New Messico, Daniele Puppi è attualmente impegnato a sintetizzare un’immagine caleidoscopica che contenga tutte le suggestioni presenti nell’intera sua ricerca.

L’apparente ripetersi di alcuni tecnicismi trasmette l’impressione di una rapida accessibilità e l’idea di una qualche prevedibilità, per un’ingannevole assenza di elementi innovativi.

Invece, l’utilizzo sempre diverso delle tecnologie (videoproiettori, sincronizzatori, amplificatori, subwoofer, altoparlanti e microfoni), per la realizzazione di installazioni immersive tutte le volte rinnovate e inedite, attiva in modo ogni volta singolare le facoltà percettive dell’osservatore, che in esse vive un’esperienza e che, in alcuni casi, arriva addirittura a mettere in dubbio la sua stessa visione, come in INTERAZIONI D’URTO. Iniziato nel 2015 e non ancora ultimato, è un corpo di lavori in cui l’artista sperimenta in modo estremo soprattutto il suono (su tutti, INTERAZIONE D’URTO N. 2, 2016, Roma, Ponte Marconi e INTERAZIONE D’URTO N. 3 – RESPIRA, 2017, Roma, Galleria Borghese, in cui la semplice potenza del respiro trasmuta la fisicità dell’intera Galleria), l’invisibile materiale che Puppi ghermisce per sovvertire lo spazio. Una pratica artistica che lo pone, perciò, al di fuori dalle consuete categorizzazioni artistiche.