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panorama

Andrea Galvani

Verona 1973
Vive e lavora a New York e a Città del Messico
Studio visit di Angel Moya García

La ricerca di Andrea Galvanisi nutre di trasformazioni sociali, politiche, ideologiche, tecnologiche e scientifiche nello sviluppo di progetti complessi che sono spesso frutto di collaborazioni con istituzioni, università e laboratori di ricerca. Il suo istinto nomade lo ha portato a vivere e lavorare negli Stati Uniti e in Messico già nei primi anni del 2000. Nel corso di oltre vent’anni di carriera ha partecipato a biennali, triennali e a esposizioni in importanti spazi istituzionali (in Italia ricordiamo la sua recente partecipazione alla 23esima Triennale di Milano 2022-2023). Nel 2010 ha fondato The Skull Sessions, piattaforma curatoriale internazionale e magazine sperimentale distribuito dal MoMA PS1, attivo a New York fino al 2015. La sua pratica attinge a concetti e a strumenti provenienti da diverse discipline, assumendo spesso linguaggi e metodologie di carattere scientifico. L’artista documenta azioni collettive, esperimenti visionari e fenomeni di carattere fisico la cui spettacolare monumentalità è paradossalmente instabile ed effimera. La sua ricerca concettualesi avvale di scultura, fotografia, video, audio, performance, neon, disegno, materiali d’archivio e grandi installazioni che vengono sviluppate intorno all’architettura degli spazi espositivi. Indagine, studio, progettazione, intersezione interdisciplinare e collaborazione con istituzioni, rivestono un ruolo primario per progetti che richiedono mesi, a volte anni di ricerca e ai quali l’artista si dedica con determinazione e disciplina. Emerge, in questo modo, una professionalità peculiare, anomala nel sistema italiano, e una pratica artistica che si estende ad altri ambiti della conoscenza umana, allontanandola da qualunque possibile autoreferenzialità.

Al momento in cui avviene questo studio visit l’artista è appena tornato nel suo studio di Brooklyn dopo aver presentato una personale a Parigi e una monumentale installazione site-specific a Chicago curata da Claudia Segura. Parallelamente alla continua e intensa attività espositiva internazionale l’artista è stato impegnato in diversi progetti: lo sviluppo progettuale di un intervento pubblico a New York, due grandi installazioni site-specific per collezioni private a Miami e a Città del Messico e, di recente, ha ottenuto il sostegno di un’importante fondazione di Los Angeles per lo sviluppo di un nuovo corpo di lavori che realizzerà in collaborazione con l’American Museum of Natural History e con un dipartimento di Entomologia in North Carolina. In quest’ultimo progetto il tempo diventa un prisma che rifrange i concetti di vita, morte, estinzione, diversità, migrazione, ecologia, geopolitica.

Il suo studio è minimalista, appare come uno spazio museale convertito in un living-working space; vi sono installate alcune grandi sculture in neon e metallo su basi in cemento (Study on Black Hole Evaporation, Graham’s Number, Study on Leptoquark, tutte del 2022-2023), prototipi su cui ha lavorato nei mesi scorsi per preparare il suo recente intervento per la 23esima Triennale di Milano e, in fondo, una parete grigia con calcoli e grafici, tracce per la performance The Subtleties of Elevated Things (2019 – in corso) davanti alla quale si staglia The End [Action #5] (un pilastro di cemento che sorregge un laptop, videoscultura recentemente entrata nella collezione permanente dell’High Museum di Atlanta e dellaFundación la Caixa in Spagna). Uno spazio flessibile, in continuo mutamento, ossia che modifica la sua funzione a seconda del momento e delle esigenze: è una palestra, un laboratorio in cui esegue test di materiali e tecnologie, a volte è semplicemente un magazzino dove stazionano opere dirette a collezioni.

La profonda simbiosi di alcuni lavori di Galvani con l’ambito scientifico potrebbe portare a un’interpretazione unidirezionale, far pensare che il suo lavoro sia la traduzione in immagine di processi complessi che rischiano di essere semplificati, o che il suo linguaggio possa diventare tautologico e reiterato nella formalizzazione di formule matematiche che diventano cifra stilistica. Tuttavia, la sua vasta, articolata e diversificata produzione di questi anni, l’attraversamento di molteplici discipline e linguaggi, così come la proiezione internazionale, la professionalità del suo approccio e l’approfondita conoscenza dei processi da lui adottati, uniti alla capacità di sintetizzare formalmente e concettualmente problematiche astratte e inafferrabili, lo portano a essere uno degli artisti più singolari e interessanti dell’attuale panorama artistico italiano.

©Andrea Galvani Studio
©Andrea Galvani Studio