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panorama

Alessio Barchitta

Barcellona Pozzo di Gotto 1991
Vive e lavora a Barcellona Pozzo di Gotto e a Milano
Studio visit di Alessandra Troncone
9 aprile 2024

Lavorando a metà tra Barcellona Pozzo di Gotto, sua città di origine, e Milano, dove invece si è formato frequentando l’Accademia di Brera, Alessio Barchitta lascia convergere specificità e potenzialità dei due contesti territoriali nella sua pratica. Non si tratta solo di rintracciare temi e suggestioni di matrice diversa, ma soprattutto di associare a ogni latitudine una metodologia di lavoro: così Milano è la sede più riflessiva e di preparazione teorico-concettuale, mentre la Sicilia diventa spazio operativo a tutti gli effetti, anche grazie alla possibilità di usufruire di uno studio ampio collocato in una vecchia palazzina di famiglia che vede la coabitazione con altri artisti, progetti espositivi e di residenza. Dalla precedente analisi per Panorama, a cura di Marcello Francolini, emerge la varietà di materiali e processi messi in campo dall’artista, in una produzione finora molto prolifica. È inoltre significativo ricordare che Barchitta ha inaugurato il ciclo di mostre Portfolio della Quadriennale di Roma nel settembre 2022.

Partendo dalla domanda “cos’è casa?”, la ricerca di Barchitta esplora concetti quali quello dell’abitare e dell’appartenenza a un luogo specifico, declinati in senso geografico e generazionale. A tal scopo si serve di materiali molto diversi, con l’obiettivo di mantenere una forte aderenza al reale: la componente estetico-formale è piegata a vantaggio delle caratteristiche del materiale stesso, scelto in relazione al progetto specifico e dunque investito di un’importanza anche simbolica. In tal senso la vicinanza di Barchitta a pratiche artistiche coeve non è immediata in quanto le sue opere intercettano di volta in volta assonanze con il lavoro di artisti diversi.

La riflessione sull’abitazione di uno spazio, sia esso privato o pubblico, intimo o esposto, è rilevante nel contesto di una generazione che fatica a trovare appigli sicuri e che ha eletto la precarietà come status permanente. Pur attingendo a oggetti e storie spesso lontane nel tempo (come nella serie degli “strappi” dalle case sarde abitate fino agli Sessanta del Novecento e poi abbandonate, o nelle sedute utilizzate per l’installazione Ricordi come eravamo del 2017), lo sguardo di Barchitta è profondamente radicato nel presente e si interroga sul ruolo delle tradizioni popolari, sempre più marginalizzate e difficilmente trasmissibili.

Tra le opere più recenti realizzate dall’artista figura Panacea, una serie di tredici sculture ottenute da calchi della sua gamba destra in argilla bianca, spedite da Milano alla Sicilia via corriere e per questo arrivate a destinazione con fratture e mancanze. Restaurate con una smaltatura verde, le gambe diventano oggetto di un processo curativo grazie all’intervento di piante dalle proprietà lenitive, raccolte, essiccate e tritate dall’artista e applicate come un composto ricostituente. Le sculture sono state esposte nella mostra personale presso il Museo dell’Antica Farmacia Cartia a Scicli nel 2023. In una mostra collettiva in corso allo Spazio Contemporanea a Brescia, Barchitta ha presentato un nuovo lavoro, un calco del proprio volto con polvere di conchiglie che rimanda a geografie diverse, nel tentativo di affermare un’identità ibrida e mutevole che fatica a radicarsi in un luogo preciso.

Nell’articolato e variegato corpus delle produzioni dell’artista è possibile riscontrare una differenza tra i progetti che nascono da occasioni-pretesto e quelli invece più legati ai temi per lui urgenti. Nel primo caso l’indagine appare spesso più superficiale, mentre è nel racconto del proprio territorio che i risultati convincono maggiormente.

La necessità di trovare un linguaggio accessibile anche ai non addetti ai lavori rappresenta un elemento di forza laddove le immagini prodotte evocano una certa familiarità e provocano empatia nello spettatore, salvo poi rimandare ad argomenti più complessi che seguono e assecondano la stratificazione dei materiali adoperati.