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panorama

Chiara Arturo

Lacco Ameno, Ischia, 1984
Vive e lavora a Ischia e a Pistoia
Studio visit di Chiara Pirozzi

Formatasi alla facoltà di Architettura, Chiara Arturo si avvicina alla fotografia partecipando al LAB, il laboratorio condotto da Antonio Biasiucci a Napoli per la giovane ricerca in ambito fotografico.

Nata su un’isola vulcanica nel golfo di Napoli, Arturo concepisce la dimensione insulare non solo come una condizione fisica ma anche, e soprattutto, come sentimento paradigmatico che, nei suoi segni tangibili, torna alle forme naturali, ovvero a quelle tracce materiche prodotte da sedimenti, concrezioni, stratificazioni acquatiche e terrestri. Le fotografie di Chiara Arturo sono concepite come polittici e organizzate in progetti specifici dove evidente è una coerenza d’intenti e una crescente maturità, legate a una sempre maggiore consapevolezza dei temi trattati, che nei suoi ultimi progetti assumono una valenza sociale e politica. Nello specifico, l’artista ha attivato un processo di indagine sul Mediterraneo e sul tema del confine, ponendo l’accento sulle idee di attraversamento e di scambio piuttosto che su quelle di limite e di barriera. Attivista di Mediterranea Saving Humans, Arturo lega tale impegno alla sua poetica, concependo nel 2021 il progetto fotografico Aritmia, composto da centotrenta fotografie, volutamente fuori fuoco o bruciate, scattate in un minuto e che descrivono, su un formato fototessera, altrettanti bagliori su tratti scuri di mare. Tali tracce rappresentano per Arturo i ritratti delle donne e degli uomini vittime del naufragio avvenuto nell’aprile del 2021 al largo della costa di Tripoli; centotrenta sono le persone rimaste prive d’identità, sono i battiti al minuto che compie un cuore in aritmia e un minuto rappresenta il tempo della commemorazione. Attraverso forme minime e gesti delicati, l’autrice affronta con rispetto e incisività i temi della migrazione e della conseguente negazione della libertà di movimento individuale, inserendosi in un’indagine urgente nel contesto artistico italiano.

I temi dell’acqua, del confine e della condizione d’insularità sono trattati da Chiara Arturo anche nel lavoro Immaginarti isola, del 2020, nel quale l’artista, non potendo partecipare fisicamente a una residenza d’artista a Gandria (Lugano), procede con una ricerca online sul territorio, restando affascinata dalla presenza di un grande sasso, posizionato sulla strada d’accesso al paese e che fino a diversi decenni fa lo rendeva irraggiungibile, se non attraversando su un’imbarcazione il lago di Lugano. L’artista ha così ritrovato in questo territorio la sua condizione d’insularità, che nel lavoro si risolve formalmente mediante un’azione di fotomontaggio con la quale taglia porzioni di fotografie d’epoca del sasso, sostituendo e sovrapponendo a esse ritagli d’immagini acquatiche provenienti dal suo archivio.

Fra i progetti inediti, il libro d’artista T, realizzato in collaborazione con i musicisti Samuele Strufaldi, Tommaso Rosati e Francesco Gherardi, rappresenta la sintesi di un percorso che vede l’artista interrogarsi sul modo di rappresentare il tempo, e le sue declinazioni possibili, in fotografia. Il risultato è un susseguirsi d’immagini provenienti perlopiù dal suo archivio privato, sulle quali interviene con glitch digitali, creando vuoti, sovrapposizioni ed errori coloristici in grado di generare nuove possibilità interpretative.

Il lavoro di Chiara Arturo risulta convincente nella ricerca concettuale e negli intenti formali e l’attitudine alla sperimentazione lascia presagire un sempre maggiore approfondimento dei temi indagati, la sfida di trovare nuovi paesaggi, materiali e immateriali, da esplorare e fotografare.